Il sistema di fortificazioni era composto da due capisaldi circolari chiusi, protetti da sbarramenti di reticolati. Comprendeva postazioni per obice, trincee e camminamenti, alcuni dei quali in galleria, che permettevano ai soldati di raggiungere diversi avamposti. Vi erano anche un osservatorio, una stazione di comunicazione attraverso segnali ottici con il vicino forte di Pozzacchio e un rifugio in calcestruzzo armato per l’alloggio della guarnigione.
II recente restauro della fortificazione permette di percorrerne le trincee, i camminamenti e le postazioni di mitragliatrici e di affacciarsi ad un punto panoramico spettacolare sulla Vallarsa, lo Zugna ed il Pasubio.
Nell’imminenza dello scoppio della Prima guerra mondiale, la difesa della Vallarsa era prioritaria negli obiettivi dell’Austria-Ungheria, sia come via di penetrazione verso la pianura padana, sia per le possibilità di difesa che la valle presentava in caso di un’offensiva italiana verso le Alpi. Vennero così realizzati, il forte di Pozzacchio sul versante destro della valle e un campo trincerato a Matassone, sul lato opposto.
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