In Piazza Cesare Battisti conosciuta anche come piazza delle Oche per i cigni di pietra che anticamente ornavano la fontana e che volgarmente venivano per l’appunto chiamati oche, confluiscono la città nuova e quella antica. Al centro si erge la Fontana del Nettuno, opera dello scultore Domenico Molin della Val Badia, risalente al 1736.
Le case che circondano la piazza, diverse per altezza e fisionomia, donano a quest’angolo di città una grazia del tutto particolare. Sulla sinistra, tra i palazzi recentemente restaurati spicca la barocca casa Lenner, decorata da una bella Madonna (detta “della Stella”) in cornice a stucco.
Sulla casa Zanini, situata all’angolo destro che immette via Orefici nella piazza, vi era un grande orologio elettrico a forma di tamburo, che la gente chiamava “il tamburom del Peterschütz”, dal nome dell’orologiaio austriaco che lo aveva posizionato sopra il proprio negozio.
A fianco di casa Lenner una volta si trovava il “Caffè e bigliardo al Commercio”, importante punto di ritrovo per studenti, operai e media borghesia roveretana. Caffè che, come ricorda il sociologo Jurgen Habermas nella sua celeberrima opera “Storia e critica dell’opinione pubblica”, occupò un ruolo fondamentale per lo sviluppo di quella “pubblica argomentazione razionale” che a inizi ‘700 portò la nascente borghesia a emanciparsi dal potere aristocratico stimolando in modo più rapido la nascita delle istituzioni democratiche.
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