Se il desiderio, il bisogno e talvolta il sogno di possedere, comprare, utilizzare beni e oggetti è un impulso in qualche misura naturale e istintivo, la corsa forsennata a cui oggi si assiste per accaparrarsi quei beni e quegli oggetti sta diventando un atteggiamento parossistico. Il centro commerciale, luogo e “nonluogo” allo stesso tempo, è il set ideale per raccontare la spersonalizzazione alla quale sempre di più ci conduce il consumismo, un mostro dell’era contemporanea capace di azzerare il passato e il futuro delle persone per incentrarsi soltanto sul presente.