Bella e Bob sono sposati. Lei è la conduttrice televisiva di un programma di successo dedicato alla chirurgia estetica, lui un famoso chirurgo plastico che collabora al programma della moglie realizzando gli interventi in diretta.
La storia è ambientata in una sfarzosa clinica altoatesina di chirurgia plastica chiamata “Belle vie”: accompagnati dalla musica degli altoparlanti e dagli schermi al plasma dai quali la voce di Bob dà loro il buongiorno, gli ospiti, personaggi di varie tipologie ed estrazioni sociali, si ritrovano accomunati dalla voglia di apparire e di essere protagonisti di ogni evento, anche soltanto da spettatori.
In una sorta di girone dantesco decisamente glamour, essi si muovono avvolti in eleganti vestaglie, si imbottiscono di pillole e trangugiano bicchieri d’acqua cristallina portati da bellissime infermiere, il tutto mentre esibiscono i loro corpi avvolti da strati di bende che talvolta ne nascondono persino l’identità.
I colori accesi degli arredi e dei costumi e i toni tipici della commedia contribuiscono a bilanciare il cinismo di una visione del mondo pessimista e catastrofica, trasformando la narrazione filmica in una buona occasione per riderci sopra.