Da quando la tempesta Vaia si è abbattuta sul Nord-Est d’Italia lasciando dietro di sé milioni di alberi sradicati, le imprese boschive della zona hanno fatto del loro meglio impegnandosi in una corsa contro il tempo. Nel giro di un anno e mezzo però, l’abbondanza del legname ha causato un drastico calo del prezzo all’ingrosso, gli ordini (soprattutto dall’estero) si sono quasi azzerati, la qualità del tronchi, esposti alle intemperie, è sempre inferiore e quindi deprezzata.
I cantieri rimasti da disboscare sono i più ripidi e impervi. Le imprese, che si sono impegnate finanziariamente acquistando nuovi macchinari, sono costrette ad aumentare la produzione per non andare in perdita. Non si può restare fermi.
Ma le difficoltà non finiscono qui. Il bostrico, un parassita che distrugge gli alberi, è fuori controllo e ha infestato intere zone. I boschi sono in pericolo e vanno salvati intervenendo al più presto. Madre Natura però ha deciso di infierire: ai primi di Gennaio una imponente nevicata, che presto si trasforma in ghiaccio, stende uno spesso manto sui boschi bloccando il lavoro dei team. Strette tra una situazione economica che rischia di stritolarle e le intemperie che bloccano i cantieri, minacciate dal bostrico, sotto pressione costante dei fornitori, come riusciranno le imprese boschive a trovare una via di uscita?