31/01/2018

«HANNAH» di Andrea Pallaoro dal Festival di Venezia al Trentino

La rassegna di anteprime cinematografiche e incontri con gli autori “Cinema presente” promossa dal Centro Servizi Culturali S. Chiara avrà venerdì 2 febbraio un ospite speciale che, per l’occasione, torna in Trentino dagli Stati Uniti: il regista Andrea Pallaoro. L’evento, in programma all’Auditorium Fausto Melotti di Rovereto, si aprirà alle 18.30 con una conversazione moderata dal curatore della rassegna, Sergio Fant, e proseguirà alle 21.00 con l’anteprima in regione di «Hannah», il secondo lungometraggio realizzato dal regista trentino, presentato in concorso all’ultima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.

Il giorno seguente, sabato 3 febbraio, Andrea Pallaoro presenterà «Hannah» al cinema Astra a Trento, alla proiezione delle ore 21.

Dopo il successo internazionale colto al suo debutto con Medeas, visto anche a Trento nell’ambito del Trento Film Festival, Andrea Pallaoro dirige in «Hannah» una straordinaria Charlotte Rampling in una performance coraggiosa e magistrale, che a Venezia è valsa alla grande attrice britannica la Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile.

La routine a cui la protagonista del film, Hannah, cerca disperatamente di aggrapparsi, tra lavoro, corsi di teatro e piscina, va in pezzi all’indomani dell’arresto del marito. Perché è stato incarcerato? Perché la donna si nasconde dai vicini? Perché suo figlio non vuole avere niente a che fare con lei e le impedisce di vedere il nipote? Gli indizi per rispondere a questi dilemmi sono lì, nascosti nei silenzi e disseminati tra le pieghe di un dolore inespresso, ma le risposte sono in realtà del tutto marginali. Al centro di ogni scena c’è Hannah: il suo mondo interiore esplorato senza giudizi morali, un crollo che traspare con inquietante compostezza dai gesti, dagli sguardi, dai brevi momenti di cedimento.

«Hannah – spiega il regista – esplora il tormento interiore di una donna intrappolata dalle proprie scelte di vita, paralizzata da insicurezze e dipendenze, dal suo stesso senso di lealtà e devozione. La disperazione di Hannah mi tocca profondamente, forse perché sono consapevole di quanto il mondo possa essere spietato nei suoi confronti, o forse perché in lei riconosco alcune parti di me stesso. Ciò che so per certo è che con questo film ho voluto sentirmi vicino a lei, tenerle la mano, incoraggiarla, rassicurarla. Più di ogni altra cosa ho voluto che il mondo la vedesse, percepisse il suo dolore e che assistesse al suo sforzo di ridefinirsi e riconoscersi, da sola, prima di scomparire. Il film nasce dalla convinzione che l’osservazione intima di un singolo personaggio, o persino di un singolo stato d’animo, possa riflettere la nostra condizione di essere umani e permettere a chiunque di “specchiarsi” nel personaggio e nella storia. È questa la catarsi a cui aspiro: dare allo spettatore l’opportunità di riconoscersi, e magari di capire qualcosa in più di sé stesso.»

Nato a Trento nel 1982, Andrea Pallaoro vive e lavora tra Los Angeles e New York. Dopo un master in regia al California Institute of the Arts e una laurea all’Hampshire College, debutta con il cortometraggio Wunderkammer, presentato in concorso al Sundance nel 2009 e in oltre altri 50 festival. Nel 2013 firma il suo primo lungometraggio Medeas, che partecipa al Concorso Orizzonti del festival di Venezia e ottiene importanti riconoscimenti internazionali. Hannah, selezionato in Concorso alla 74. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, è il suo secondo lungometraggio, e il primo capitolo di una trilogia incentrata su protagoniste femminili.

Hannah uscirà nelle sale il 15 febbraio distribuito da I Wonder Pictures. Quella prevista il 2 febbraio a Rovereto nell’ambito della rassegna “Cinema presente” sarà la prima di una serie di proiezioni speciali che porteranno il regista a presentare il film in tutta Italia.

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