27/04/2015

LE OPERE AL 63° TFF SOSTENUTI DA TFC

Al 63° Trento Film Festival, in programma dal 30 aprile al 10 maggio, ci saranno anche cinque film sostenuti da Trentino Film Commission, di cui uno in concorso (Alberi che camminano) e quattro nella sezione “Orizzonti vicini” (Backstage La foresta di ghiaccio,  Gente dei bagni, Nar per fer, Quando il Garda era un mare).

La sezione “Orizzonti vicini” costituisce uno spazio interamente dedicato ai film prodotti o girati in Trentino Alto Adige, agli autori, case di produzione e scuole di cinema della regione, alle storie e al racconto del territorio. Questa sezione attribuisce al Trento Film Festival la responsabilità di maggiore evento cinematografico in regione e si pone come trampolino di lancio per progetti e talenti, offrendo spesso la prima attesa occasione di confronto con il pubblico.


I cinque film sostenuti da Trentino Film Commission

IN CONCORSO

Alberi che camminano
di Mattia Colombo (Italia, 2014, 58’), in collaborazione con l’Apt Valle di Fiemme.
Per raccontare il profondo legame che unisce alberi e persone, lo scrittore Erri De Luca – voce narrante e guida del film – parte dall’esclamazione del cieco di Betsaida a cui Cristo, dopo aver bagnato gli occhi con la saliva, ridona la vista: “vedo gli uomini come alberi che camminano”. Dietro la similitudine si cela una domanda semplice quanto insidiosa: la specie umana può dirsi all’altezza della visione del cieco Betsaida? Erri De Luca racconta il legame che unisce gli alberi alla specie umana attraverso una sorprendente galleria di incontri tra il Trentino e la Puglia.

ORIZZONTI VICINI

Backstage La foresta di ghiaccio,
 di Katia Bernardi (Italia, 2015, 25′)
L’opera, sostenuta anche dal Consorzio Turistico della Valle del Chiese, girata interamente in Trentino, in Val di Daone, rappresenta il dietro le quinte ufficiale del film la Foresta di ghiaccio, di Claudio Noce che racconta la storia di Pietro, un giovane tecnico specializzato che arriva in un piccolo paese alpino per riparare un guasto alla centrale elettrica in alta quota quando si trova di fronte a un’improvvisa e strana sparizione. L’evento genera una serie di conseguenze imprevedibili che portano il giovane a scontrarsi con due fratelli della zona che sembrano nascondere qualcosa.
Katia Bernardi è laureata al DAMS di Bologna in Storia del cinema. Ha lavorato per le case di produzione Filmmaster di Roma, Colorado di Milano e, come regia televisiva, per il canale satellitare Cinecinema di Tele+. Nel 2004 con Rodolfo Concer fonda  a Trento la casa di produzione KR Movie.

Gente dei bagni
, di Stefania Bona e Francesca Scalisi (Italia, 2015, 59′)
Un edificio di mattoni rossi, con una grande scritta al neon: BAGNI. Sono gli ultimi bagni municipali di Torino, un microcosmo di storie che s’incrociano in uno degli aspetti più intimi della vita di ognuno: la pulizia del proprio corpo. Luogo di incontri tra categorie sociali un tempo molto distinte, luogo di scontri in cui la povertà può prendere la forma della rabbia. Luogo prezioso, perché accanto alla povertà si manifesta anche la condivisione e l’ascolto.
Stefania Bona è nata in Trentino nel 1978. Dopo gli studi all’Accademia di Belle Arti ha approfondito la sua ricerca artistica personale collaborando a diversi progetti tra Italia e Germania. Si avvicina al documentario frequentando la scuola di documentario ZeLIG, diplomandosi in camera e luci. Da tre anni lavora principalmente nel documentario come camerawoman e nei film di finzione come assistente operatore.
Francesca Scalisi nasce nel 1982 a Bergamo. Frequenta la scuola ZeLIG per il documentario a Bolzano, conseguendo il diploma in montaggio e post produzione audio. E’ stata assistente al montaggio di Marzia Mete e nel 2012 si è trasferita in Svizzera dove assieme a due colleghi ha fondato la società di produzione Dok Mobile.

Nar per fer
, di Matteo Ferrarini (Italia, 2015,63′)
La Grande Guerra si era da poco conclusa e i recuperanti già battevano le zone di guerra alla ricerca di rottami da rivendere per sfamare la famiglia. Un secolo dopo quegli stessi rottami vengono chiamati reperti e i recuperanti continuano a cercare le tracce della storia. Quando Franco si imbatte in una foto che mette in relazione un accampamento a un paesaggio, il desiderio di riportare a valle un pezzo di storia lo spinge a ripercorrere a ritroso quel cammino. I recuperanti ricercano i resti della Grande Guerra, con l’aiuto di fotografie d’epoca e metal detector.
Matteo Ferrarini, nato a Parma nel 1983, si laurea al D.A.M.S dell’Università di Bologna e inizia a dedicarsi al documentario. La sua opera prima, Jali Road, girato in Malawi, è stata selezionata al RIFF 2011, in concorso nella categoria National Documentary ed ha vinto il premio speciale al Collecchio Film Festival 2011. Buracos, sull’epopea dei diamanti in Brasile, ha partecipato in concorso al RIFF 2013.

Quando il Garda era un mare
, Franco Delli Guanti, Ludovico Maillet (Italia, 2015, 52′)
Il lago di Garda trasformato nel mare dei Caraibi: accadeva negli anni Sessanta quando a Peschiera del Garda erano attivi dei veri e propri studios galleggianti che per quasi un decennio ospitarono produzioni cinematografiche e televisive. Protagonista di questa straordinaria avventura fu Walter Bertolazzi che a partire dal 1958 allestì una autentica flotta di navi d’epoca che servivano da set per film di pirati.
Franco Delli Guanti è giornalista professionista. Da oltre 25 anni lavora nelle televisioni locali come ideatore e condutture di varie trasmissioni. Dal 2002 ha fondato Mediaomnia che si occupa di produzioni televisive e comunicazione. Negli ultimi anni ha realizzato diversi documentari a carattere storico lavorando.