22/04/2024

Si è chiusa con un successo di numeri la quinta edizione di Educa Immagine

Si è chiusa con un successo di numeri la quinta edizione del festival Educa Immagine con la direzione artistica di Trentino Film Commission che da venerdì 19 a domenica 21 aprile ha animato, assieme al Festival Educa, la cittadina di Rovereto con numerosi appuntamenti dedicati ad approfondire il senso del tempo nella società contemporanea. Attraverso 11 incontri, una mostra e 6 laboratori, che hanno coinvolto oltre 800 persone e 26 relatori, il Festival dell’Educazione ai Media ha indagato in modo coinvolgente e attuale l’utilizzo dei social media, le dinamiche digitali, le opportunità e i rischi soprattutto per il pubblico giovane.

Educa Immagine ha preso il via venerdì 19 con due appuntamenti di rilievo, “Il tempo sui social e l’economia dell’attenzione” ovvero una riflessione su quanto tempo tutti quanti noi, giovani e adulti, trascorriamo connessi, e “Patti digitali: alleanza tra scuole e famiglie“, per capire come approcciarsi in modo responsabile a smartphone e altri dispositivi digitali. Nel corso dell’incontro alcuni genitori degli studenti degli Istituti Comprensivi di Pergine, firmatari del Patto per il benessere digitale della comunità di Pergine Valsugana, hanno riportato la loro esperienza in un dialogo con una delle promotrici dei Patti Digitali, rete che promuove alleanze educative fra famiglie, scuole ed enti pubblici.

Nella seconda giornata, sabato 20 aprile, si sono approfonditi diversi temi che hanno spaziato dalle intelligenze artificiali, al podcast, fino alle relazioni che sempre più si instaurano attraverso i social. Accanto alla mostra “Com’è umano lei” ospitata nel salotto di Corso Bettini, il primo appuntamento della giornata si è tenuto a Palazzo Piomarta ed era dedicato a “Intelligenze artificiali e cittadinanza” per capire come farne un uso consapevole e non sottovalutare i profondi cambiamenti che le IA stanno già generando nella società insieme ai professori Chiara Panciroli e Pier Cesare Rivoltella. Nel pomeriggio “Tutti pazzi per il podcast” un mezzo di espressione e comunicazione che, nella sua semplicità, si è affermato raccogliendo crescenti e ampi consensi, e quindi “Amicizia e amore ai tempi dei social” che, partendo dal fatto che oggi una relazione su tre nasce online, ha indagato come internet e i social media si legano alle relazioni affettive. E per concludere la serata evento, “Uno, nessuno e centomila like“, durante la quale Raffaele Alberto Ventura, filosofo, saggista ed esperto di marketing culturale, e Matteo Bordone, giornalista e conduttore TV, dopo la proiezione di “Caduta libera”, puntata cult della serie “Black Mirror” hanno provato ad illustrare quali sono i comportamenti e le convenzioni sociali che si stanno affermando tramite l’uso dei social media e l’abuso di quella che viene ormai definita “l’industria dei like”.

L’ultima giornata di Festival, si è aperta con l’incontro “Adolescenti e social media: istruzioni per l’uso“, nel quale sono stati forniti alcuni utili consigli per destreggiarsi nel mondo dei social media utilizzati da giovani e giovanissimi, da Instagram a TikTok, da Twitch a YouTube. L’incontro ha messo in luce come le abitudini e i consumi digitali siano cambiati, anche a seguito della pandemia. Se durante i periodi di parziale isolamento i social network e la rete sono stati una salvezza, soprattuto per i ragazzi e le ragazze, oggi negli Stati Uniti la Gen Z passa circa 5 ore al giorno sui social network. La lunga esposizione comporta dei rischi sia dal punto di vista delle interazioni sociali e relazionali, sia dal punto di vista psicologico: diminuiscono la capacità di attenzione e di memoria, aumentano i disturbi dell’apprendimento, l’ansia, le dipendenze. Inoltre l’informazione online, che è spesso è l’unica che le giovani generazioni intercettano, è sempre più scarna, superficiale, di qualità minore. Parallelamente anche gli adulti sono in difficoltà: raramente conoscono gli strumenti che usano i ragazzi, e quando li conoscono li usano in modo differente. Inoltre, è giusto che gli adolescenti abbiano spazi privati, una vita segreta dalla quale gli adulti sono esclusi. Come sempre, hanno sottolineato le relatrici, il problema non sono gli strumenti, ma la nostra cultura, non l’uso, ma l’abuso. Il consiglio è quindi quello di lavorare sulla relazione: accompagnare, dare fiducia, fissare regole, lavorare sui valori, ascoltare in modo non giudicante, essere presenti. Parallelamente valutare con attenzione l’intensità, la durata e l’impatto di malesseri e disagi che, seppur tipici dell’adolescenza, possono rappresentare campanelli di allarme.
Domenica 21 aprile si è tenuto anche l’appuntamento “Letteratura e Tiktok: una rivoluzione“, durante il quale insieme alla booktoker @giorgia.mnf si è cercato di capire come un successo su TikTok abbia finito col cambiare il mercato, mentre con Keller Editore e la social media strategist nel campo dell’editoria Valentina Tonutti si è approfondito come una casa editrice abbia coniugato l’incontro tra la dimensione online e quella offline, intrecciando reale e virtuale. Sui social ci sono anche eventi piacevoli ed interessanti, dedicati a informazione, comunicazione, letteratura, oltre che a cinema e viaggi; è possibile creare spazi di approfondimento, trovare luoghi digitali per persone con interessi simili: di questo si è discusso nell’ultimo panel dedicato ai booktoker, ovvero persone che su tiktok, youtube, Instagram condividono la propria passione per i libri.

Educa Immagine è promosso da Trentino Film Commission in collaborazione con i partner di EDUCA e organizzato da Consolida, con il contributo di Fondazione Caritro e il supporto di Cassa Rurale AltoGarda Rovereto.