01/03/2019

Trento Film Festival: le anticipazioni della 67. edizione

Il Trento Film Festival ha svelato il Paese ospite della sezione “Destinazione…” – il Marocco – e il nuovo manifesto della 67. edizione, il cui autore è l’artista spagnolo Javier Jaén.
Al centro della rassegna, che si terrà a Trento dal 27 aprile al 5 maggio, vi è la riflessione sull’effetto dei cambiamenti climatici su boschi e foreste e la contaminazione tra culture diverse.

«Il manifesto di quest’anno – dichiara la direttrice del festival Luana Bisesti – vuole esprimere l’immagine della montagna come uno dei luoghi privilegiati della Terra per la contaminazione a trecentosessanta gradi tra culture diverse, uno spazio d’incontro senza confini caratterizzato da un linguaggio comune, appunto quello della montagna, che avvicina e rende possibile, quasi istintivamente, la conoscenza e il rispetto tra popoli diversi. In quest’ottica s’inseriscono le straordinarie montagne del Marocco, Paese ospite della sezione “Destinazione…”, emblemi di un patrimonio culturale ricchissimo, frutto di millenni d’incontri e relazioni tra culture e civiltà diverse: berberi, arabi, francesi e persino comunità ebraiche hanno, infatti, sedimentato le proprie tracce in un paese che sta tracciando la sua strada verso la modernizzazione».

Il Marocco Paese ospite dell’edizione 2019
Dopo avere esplorato territori e culture in ogni altro continente, con un successo crescente di pubblico, la sezione “Destinazione…” guarda per la prima volta all’Africa e all’altra sponda del Mediterraneo.
“Destinazione… Marocco” metterà al centro questo Paese africano dalla storia antica, sul cui territorio civiltà molto diverse tra loro si sono intrecciate, lasciando il proprio segno su un mosaico culturale caleidoscopico, in continua trasformazione. La magia del Marocco ha affascinato per secoli i viaggiatori, con i suoi paesaggi incantati, dai colori contrastanti e cangianti.
I titoli del programma cinematografico:

House in the Fields di Tala Hadid
Pastorales électriques di Ivan Boccara
Le ciel, la terre et l’homme di Caroline Reucker
Au nom du frère di Youssef Ait Mansour
Mimosas di Oliver Laxe
Renault 12 di Mohamed El Khatib.

Come abitudine “Destinazione…” volgerà lo sguardo anche al passato, con un classico del cinema marocchino moderno, recentemente restaurato dalla World Cinema Foundation grazie all’ammirazione di Martin Scorsese per il cineasta Ahmed El Maanouni: Alyam Alyam del 1978, lungometraggio recentemente riscoperto al festival “Il Cinema Ritrovato” di Bologna, è un’elegia per lo stile di vita rurale e le sue tradizioni. A completare il programma una selezione di cortometraggi dai migliori festival nordafricani e internazionali, ulteriori chiavi per scoprire l’unicità del territorio marocchino, le storie e le culture delle sue genti.

Amici fragili: cinque film recenti per riflettere su alberi e boschi, dopo la disastrosa tempesta di fine ottobre 2018
Il festival non poteva ignorare il disastro che ha colpito le nostre montagne, con milioni di alberi abbattuti dal maltempo: un programma speciale, in collaborazione con Fondazione Dolomiti UNESCO, porterà i boschi nel cuore della 67. Edizione.
I titoli del programma cinematografico:

Le Temps des forêts (Francia, 2018) di François-Xavier Drouet;
Bamboo Stories (Germania/Bangladesh, 2019), in anteprima italiana, del pluripremiato regista del Bangladesh ma attivo da anni in Germania, Shaheen Dill-Riaz;
Wildland (Stati Uniti, 2018) di Alex Jablonski e Kahlil Hudson, in anteprima italiana;
Walden (Svizzera, 2018) del regista, artista e coreografo Daniel Zimmermann;
Acid Forest (Lituania, 2018) della filmmaker e artista Rugilė Barzdžiukaitė (che rappresenterà la Lituania alla Biennale Arte 2019).