Il concorso cinematografico
Un mosaico di cambiamenti, dirompenti o sotterranei, attesi o subìti, compiuti o mancati. È quanto emerge da una proposta cinematografica ricca di 49 film provenienti da oltre 20 paesi,selezionati tra oltre 300 iscrizioni da tutto il mondo (dall’Europa all’America, dal Sudafrica al Bangladesh). Venti i documentari, che esprimono un’ampia varietà di generi e ricerche,attraversando l’intera gamma espressiva compresa tra le nuove sperimentazioni narrative e il classico approccio tematico, spesso in rapporto stretto con l’attualità più scottante; ventinove in tutto le animazioni, i lungometraggi e i cortometraggi a soggetto, con i quali il Festival prosegue l’esplorazione delle diverse modalità dell’incontro tra cinema e religioni, dalla commedia al thriller spirituale. Le schede di tutti i film sono disponibili sul sito del Festival. I quattro premi principali (“Nello spirito della Fede”, al miglior film a soggetto, al miglior documentario e al miglior cortometraggio) verranno assegnati dalla giuria internazionale,quest’anno composta da Renato Butera sdb (Roma), docente di giornalismo e di cinema presso la FSC della Università Pontificia Salesiana, John Forrest (London), direttore dell’Insight Film Festival, produttore, regista ed esperto di media training, Mohammad Gozarabadi (Teheran), traduttore, story analyst e insegnante di sceneggiatura presso la Sooreh University, Giovanni Guaita (Mosca), ieromonaco della Chiesa Ortodossa russa, storico ed autore di studi su cinema e simbolismo religioso, e Daniella Tourgeman (Jerusalem), direttrice del dipartimento del cinema ebraico alla Cineteca di Gerusalemme-Israel Film Archive. Altri premi saranno assegnati dalla giuria SIGNIS (Word Catholic Association for Communication) e dalle giurie speciali del Festival per le sezioni competitive “Exploring the differences”, “In Short”, “Peace & Human Rights”, “Visions” e “Changes”.
Percorsi ed eventi
Accanto alla proiezione di tutti i film in concorso, la sede di Trento, dove il Festival è nato e si è sviluppato negli anni, in relazione con la storica vocazione della città a farsi ponte tra fedi e culture, ospiterà un denso programma di conferenze ed eventi speciali (10-18 ottobre). Tra le principali novità dell’edizione 2014, in particolare, si colloca un percorso sul ruolo delle religioni nella difesa della legalità e nella promozione della giustizia e della sicurezza sociale, organizzato in stretta collaborazione con la sezione regionale dell’Associazione Nazionale Magistrati. Dall’antimafia alla lotta contro il terrorismo, la proposta intende sensibilizzare un pubblico ampio e diversificato su questioni che interrogano la politica come la società civile, particolarmente in un tempo, qual è il nostro, di crisi universale di senso e di ideali. Per indagare il contributo che le religioni possono e devono fornire in un ambito così delicato, la serata inaugurale del Festival, venerdì 10 ottobre 2014, si aprirà sulle note intense e personali del monologo “U Parrinu – La mia storia con Padre Pino Puglisi ucciso dalla mafia”, scritto e interpretato da Christian Di Domenico. Seguirà una tavola rotonda sulla necessità di portare avanti la lotta contro la mafia e trasmetterne l’urgenza alle nuove generazioni. Parteciperà Piergiorgio Morosini, giudice del Tribunale di Palermo che ha affrontato numerosi processi di mafia (ed è autore di libri sull’argomento) tra i quali, da ultimo, quello sulla cosiddetta “trattativa Stato-mafia”; interverrà fra gli altri anche don Maurizio Francoforte, parroco del quartiere Brancaccio di Palermo, già teatro della ‘battaglia’ e della morte di don Puglisi, assassinato esattamente 31 anni fa, il 15 settembre del 1993, nel giorno del suo 56° compleanno. Il tema attualissimo dell’impegno della chiesa contro il crimine organizzato sarà ripreso anche attraverso la proiezione del documentario RAI “Non tacerò – La storia di don Peppe Diana”. Il percorso avrà un’altra tappa di altissimo profilo nel pomeriggio di sabato 11 ottobre, quando il magistrato Armando Spataro, invitato anche per la sua esperienza dei rapporti tra giustizia e terrorismo internazionale di presunta matrice identitaria, culturale e religiosa, dialogherà con l’Imam di Firenze Izzedin Elzir, presidente dell’Unione Comunità Islamiche d’Italia (UCOII); la discussione si propone di affrontare un argomento delicato, che suscita oggi crescente allarme in Italia e nel mondo, superando i pregiudizi e la superficialità ed evidenziando la necessità di combattere il terrorismo attraverso la cultura della legalità e la lotta contro l’esclusione. In linea con la storia e la mission del Festival, un’intera sezione del concorso, organizzata con il Forum Trentino per la Pace e i Diritti Umani, proseguirà l’analisi dei grandi temi che necessitano di continue e assidue trattazioni, a partire dal complesso rapporto tra donne e religioni. Particolare pregnanza avrà inoltre la proiezione, venerdì 17 ottobre, del documentario “Il cuore dell’assassino”, sulla storia di Samundar Singh, il giovane fanatico indù che nel 1995 uccise ferocemente suor Rani Maria, missionaria francescana originaria del Kerala. Arrestato e condannato all’ergastolo, Samundar viene perdonato dalla famiglia di Rani, che non solo chiede (e ottiene) per lui la grazia, ma arriva ad accoglierlo come un figlio e come un fratello. Alla serata, in collaborazione con la sezione italiana di Religions for Peace, saranno eccezionalmente presenti anche Suor Selmy Paul, sorella della missionaria uccisa, e Padre Swami Sadanand, il sacerdote pacificatore che ha accompagnato il giovane assassino in un profondo cammino di trasformazione. Un’impressionante testimonianza di riconciliazione contro la tragica moltiplicazione dell’odio e della violenza fondamentalista. Su analoghe questioni globali, dalle dinamiche post-conflitto al fenomeno delle migrazioni, passando per le grandi sfide della cooperazione internazionale e il nodo dei diritti umani in zone di guerra, sono previste altre proiezioni commentate in collaborazione con Osservatorio Balcani, Cinformi Centro informativo per l’immigrazione della Provincia autonoma di Trento, Centro Astalli, Fondazione Fontana e il gruppo di Trento di Amnesty International – Italia. Come di consueto, la dimensione del dialogo sarà sviluppata di concerto con l’Ufficio per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso dell’Arcidiocesi di Trento e con il Tavolo locale per le appartenenze religiose; prosegue inoltre il rapporto con la Fondazione Bruno Kessler, che alla vigilia del Festival proporrà un seminario scientifico dedicato alle tracce del religioso nel cinema di animazione, e con il Museo Diocesano Tridentino, per un appuntamento su cinema e arte sacra contemporanea, mentre la Biblioteca Comunale di Trento ospiterà tra l’altro una mostra bibliografica sui temi del Festival. Il Festival si fregia anche del patrocinio dell’Università di Trento per un’anteprima che offrirà un’interpretazione del tema dell’anno dal punto di vista della sociologia delle religioni. Anche il dibattito tra scienza e fede troverà spazio grazie alla nuova collaborazione con il MUSE – Museo delle Scienze: la proiezione del documentario “Questioning Darwin” sarà infatti seguita da una conversazione su evoluzionismo e creazionismo con l’intervento del filosofo Paolo Costa e di Telmo Pievani, epistemologo italiano e direttore di Pikaia, il portale italiano dell’evoluzione. L’edizione 2014 segnerà anche una nuova tappa alla scoperta delle culture e delle religioni mondiali, aprendo una finestra sul mondo indiano e indù, grazie a numerosi film in concorso e ad un evento speciale di danza Kuchipudi che conferma l’apertura del Festival alla contaminazione multimediale di diverse espressioni artistiche. In questa dimensione si colloca anche l’idea per la cerimonia di premiazione del Festival, in programma sabato 18 ottobre; in occasione del centenario dello scoppio della Grande Guerra, di cui il Trentino è stato suo malgrado protagonista, verrà proposto un reading musicale dedicato particolarmente al tema poco esplorato della pluralità religiosa negli eserciti in campo. Ogni sessione del programma trentino potrà contare inoltre sulla partecipazione di ospiti internazionali; anche in questa edizione proseguirà infatti l’esperienza del “laboratorio di convivenza” tra esperti cinematografici di diverse fedi e nazionalità, che avranno l’occasione di condividere le giornate del Festival e confrontarsi sul tema dell’anno e sul potenziale del cinema per il dialogo e l’educazione alla pace.
Un Festival itinerante
Attraverso giurie speciali e proiezioni per il pubblico e per le scuole, l’edizione coinvolgerà anche le località di Arco, Rovereto, Borgo Valsugana e Lisignago (TN), mentre fuori provincia si rinnova il sodalizio con l’Associazione Amici di Villa San Giuseppe a Bassano del Grappa. Tra conferme e novità, si rafforza anche la dimensione regionale del Festival, con un doppio appuntamento a Merano – dove prosegue la partnership con l’Università popolare Urania Meran, la Fondazione UPAD, Mairania 857 e la Chiesa Evangelica Luterana – e a Bolzano, dove prende il via una nuova prestigiosa collaborazione con il Centro per la Pace. Ancora una volta il Festival troverà una prestigiosa vetrina nella capitale; a Roma proseguirà infatti l’esperienza consolidata del seminario internazionale organizzato con la Facoltà di Scienze della Comunicazione Sociale dell’Università Pontificia Salesiana, che assegnerà anche un premio speciale del Festival. Dopo la tappa tradizionale presso la comunità di Nomadelfia, con tre giorni di proiezioni ed eventi aperti anche alle scuole grossetane (20-22 novembre), riprenderanno infine gli scambi con i partner internazionali, a cominciare dal Jewish Film Festival di Gerusalemme.